La protesta delle Lavoratrici e dei Lavoratori RAI ha ottenuto un primo importante risultato Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATERLIBERSIND-CONFSAL che, unitariamente, avevano proclamato lo sciopero per il prossimo 26 maggio e in un “giro d’Italia” avevano incontrato e ascoltato le Lavoratrici ed i Lavoratori nel corso delle Assemblee nelle sedi e centri di Produzione, sono state audite il giorno 18 maggio in Commissione di Vigilanza Rai e, nella stessa giornata, hanno avuto un primo confronto con i Vertici aziendali sui temi della protesta. In quei due importanti appuntamenti, sono state affrontate tutte le tematiche, sia quelle afferenti alle Istituzioni, per ciò che riguarda l’incertezza della riscossione del Canone e il rinnovo del contratto di Servizio, sia quelli di pertinenza aziendale. Nell’incontro con la neoeletta Commissione di Vigilanza RAI, i Parlamentari hanno ascoltato con interesse tutte le urgenze che sono state esposte, evidenziando per prima cosa la necessità di approfondire il tema della modalità di riscossione del Canone con il Ministro Giorgetti, che, peraltro, ancora non ha risposto alla richiesta d’incontro sul tema fatta dalle OO.SS. La decisione di togliere l’esazione del canone RAI in bolletta elettrica, attribuita alle autorità europee (90 euro di cui 74 vanno alla Rai ed il resto -240 mln – altrove), se non opportunamente sostituita da altro strumento che eviti il ritorno al bollettino postale, può davvero essere il colpo di grazia per la Rai. Su questo punto in particolare, numerosi Commissari hanno sollecitato una audizione urgente del Ministro, cogliendo appieno la gravità del momento e le sollecitazioni delle OO.SS. La Commissione ha anche comunicato come stiano ripartendo i lavori per la predisposizione del Contratto di Servizio e, per bocca della stessa Presidente, ha anticipato l’auspicio che questi incontri preparatori possano terminare entro il mese di luglio. Nell’incontro con i Vertici Aziendali, le OO.SS. hanno denunciato la ormai decennale mancanza di un piano industriale, la pericolosissima esposizione finanziaria (è in scadenza un bond di circa 300 milioni il cui rinnovo si profila particolarmente oneroso anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse), il piano immobiliare in stallo, la carenza endemica di personale, la mancanza di politiche chiare in tema di formazione, di investimenti tecnologici, la proliferazione di appalti e sprechi, e la sostanziale assenza di prospettive per i centri di produzione ormai lasciati alla deriva.
Una serie di problemi e criticità che erano e sono alla base della mobilitazione che aveva portato alla proclamazione dello Sciopero del 26 maggio, che, incidentalmente era caduto proprio in coincidenza del passaggio fra vecchio e nuovo vertice. L’Amministratore Delegato, Roberto Sergio e il Direttore Generale Giampaolo Rossi, nell’incontrare le Segreterie Nazionali hanno espresso una sostanziale convergenza con le preoccupazioni delle OO.SS sulla questione del Canone, e hanno garantito il loro sostegno alle richieste del Sindacato tutto, per assicurare certezza di risorse alla Rai, cosi’ come la realizzazione in tempi certi e brevi del nuovo contratto di Servizio. Hanno anche dato l’apertura a discutere in tempi brevi di un Piano Industriale ed Editoriale, che contempli rinnovamento tecnologico e risorse necessarie per tutti i Centri di Produzione e le Sedi regionali. Una sostanziale consonanza quindi con le rivendicazioni sindacali, che hanno fatto del piano industriale, con le risorse per il rinnovamento tecnologico dei Centri di Produzione e le Sedi regionali la loro bandiera. Su questi presupposti, e su esplicito invito dell’Amministratore Delegato e del Direttore generale, è iniziata una serrata trattativa per arrivare a un accordo che permettesse la revoca dello Sciopero del 26 maggio e delle azioni di lotta collegate, peraltro già ampiamente sostenute dalle Lavoratrici e dai Lavoratori RAI, come testimoniato dai primi dati di adesione. Già dal giorno 19 maggio è quindi cominciato il confronto che ha portato all’accordo di revoca dello Sciopero del giorno successivo i cui contenuti danno il segno un’apertura di credito reciproca che, nella speranza di entrambe le parti, può rappresentare il segnale di un cambio di passo nelle relazioni sindacali di questa azienda. Un’apertura di credito vincolata a impegni circostanziati e non incondizionata, visto che, la dichiarazione di revoca dello Sciopero è comunque affiancata dal mantenimento dello stato di agitazione, preludio a una ripresa della mobilitazione nel caso in cui non fossero rispettati gli impegni presi. Non a caso, oltre ai problemi di alto profilo istituzionale e industriale, l’accordo garantisce risposte concrete anche ai punti oggetto di diverse azioni di lotta sindacali. Nello specifico, l’accordo prevede una tempistica per: • Avvio del confronto su Piano Industriale e Immobiliare. • Avvio trattativa sul rinnovo contrattuale. • Confronto su Sedi Regionali e Centri di produzione • Convocazione a breve della Commissione appalti e confronto sulla del riorganizzazione servizio mensa, dove si ricomincerà a parlare dell’introduzione del buono pasto. • Conciliazione vita lavoro in produzione TV, Radio e Sedi regionali, con avvio di una fase sperimentale per tutti i lavoratori di forme alternative, anche per quelle figure con mansioni incompatibili con il lavoro agile (dal 15 settembre). • Risoluzione delle posizioni vertenziali aperte. Grazie a questi impegni, precisi e vincolanti, le OO.SS. hanno quindi deciso di revocare lo Sciopero del 26 maggio, le Lavoratrici e i Lavoratori saranno pronti a riprendere la mobilitazione se questi impegni fossero tutti o in parte disattesi.
Ora si tratta di dimostrare fattivamente l’impegno a lavorare, ognuno per le proprie competenze e nel rispetto dei ruoli, per arrivare a dare risposte fattive ai temi che attengono alla tenuta futura dell’Azienda, sia nell’interlocuzione con le Istituzioni per la stesura del contratto di Servizio e per la questione del canone, sia nel prendere finalmente la strada dell’innovazione digitale. Il cambio di passo prospettato dai Vertici aziendali può assumere concretezza solo se supportato da azioni conseguenti. Sotto questo aspetto le OO.SS. registrano positivamente la pronta disponibilità della RAI ad iniziare le trattative per il rinnovo del Contratto di Lavoro, nel rispetto delle tempistiche necessarie alla presentazione e discussione della bozza con le Delegazioni contrattuali e nelle Assemblee con le Lavoratrici ed i Lavoratori RAI. Per queste ragioni, e con tutte le prudenze del caso, le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND.CONFSAL hanno deciso di revocare lo Sciopero. Come Segreterie Nazionali il nostro primo ringraziamento va alle RSU e alle Strutture Territoriali che hanno profuso un grosso sforzo organizzativo per permettere la riuscita delle assemblee che si sono tenute in tutte le Sedi Regionali e nei Centri di Napoli, Milano e Torino (le assemblee di Roma sono state sospese proprio a seguito dell’accordo). Ma, nessuno ce ne voglia, il ringraziamento più grande va alle lavoratrici e ai lavoratori RAI, che hanno partecipato in massa alle assemblee di preparazione allo Sciopero, e che, con la loro passione e partecipazione, ci hanno dato lo spaccato di un’Azienda viva, sana e piena di voglia di contare, nonostante i tanti problemi e le tante preoccupazioni. Se quello di oggi è stato un buon risultato, il merito è tutto loro, di tutti quelli che aderendo al blocco delle prestazioni straordinarie e partecipando all’assemblea, ci hanno dato la forza per strappare impegni certi e circostanziati.