In data 28 novembre, presso la sede del Mimit, si è svolta una riunione tra i rappresentanti dell’azienda Almaviva Contact, le segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e le RSU/RSA dei vari siti produttivi. All’incontro ha partecipato il Presidente di Anpal Servizi, la Regione Sicilia e rappresentanti dell’ufficio di gabinetto del Sottosegretario Fausta Bergamotto. Il Mimit, al termine di una serie di interlocuzioni con vari enti, ha proposto ad azienda ed organizzazioni sindacali la seguente risoluzione per la vertenza che interessa 621 lavoratrici e lavoratori tra le sedi di Palermo (318), Catania (163), Rende (22), Napoli (48), Roma (32), Segrate (38): Un percorso di ammortizzatori sociali di 9 mesi rinnovabili per ulteriori 3 mesi, nello specifico si applicherebbe l’unico strumento disponibile, la cassa integrazione per cessazione. Nel corso degli eventuali 12 mesi di cassa saranno realizzati dei percorsi formativi obbligatori, pena la decadenza del diritto all’ammortizzatore sociale, finalizzati alla ricollocazione, realizzati a cura di Anpal e Regioni. Il piano prevedrebbe una mappatura delle competenze iniziali delle lavoratrici e dei lavoratori interessati ed una riqualificazione mirata in funzione delle posizioni lavorative richieste nelle singole regioni. Da uno studio Anpal nelle regioni coinvolte dalla vertenza risultano diversi ruoli e posizioni vacanti, che potrebbero essere di interesse per le lavoratrici ed i lavoratori, coinvolti nella vertenza Almaviva Contact. In assenza di una condivisione del percorso, non essendoci altre strade possibili, non rimarrebbe che l’apertura della procedura di licenziamento per tutta la forza lavoro. Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni hanno espresso perplessità circa un piano di riqualificazione professionale annuale senza prospettive concrete di ricollocazione, oltre alla totale assenza di riscontro circa gli impegni assunti dai vari enti, nel corso degli incontri che si sono susseguiti nel corso dell’ultimo anno. Nessuna risposta per quel che concerne il 1500. Dalla prospettiva di salvaguardia per 200 fte dichiarata dal Ministero della Salute a fine 2022, nell’ultimo incontro la disponibilità dichiarata non andava oltre i 20/30. Al momento il servizio scadrà il prossimo 31 dicembre e in assenza di una campagna promozionale ed un investimento serio sul numero verde, le chiamate continueranno ad esser bassissime. Nessuna risposta in termini di moral suasion sulle maggiori committenze di attività di customer care, tra cui si annoverano grandi aziende a partecipazione pubblica come Poste, Enel, Open Fiber, Eni ecc. Nessuna risposta riguardo al tentativo di ricondurre ad una corretta applicazione della clausola sociale committenti pubblici come Trenitalia e Gse. In tal senso le uniche risposte sono giunte, esclusivamente, grazie alla contrattazione ed alla valorizzazione delle relazioni sindacali con Vodafone Italia. Pur apprezzando lo sforzo messo in campo, in termini di ammortizzatori sociali e percorsi formativi finalizzati alla ricollocazione, per scongiurare un dramma sociale nell’immediato, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni non possono non sottolineare come gli artefici principali di questa crisi occupazionale siano stati esonerati dalle proprie responsabilità, abbandonando al proprio destino oltre 600 famiglie, e ponendo le lavoratrici ed i lavoratori innanzi alla scelta di rinunciare ad ogni forma di sostegno al reddito, o proseguire in un ulteriore anno di agonia senza prospettive concrete. Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni non hanno alcuna intenzione di abbandonare a questo destino le lavoratrici ed i lavoratori, continueranno pertanto a richiamare a responsabilità tutti gli attori interessati alla vicenda, a partire da Almaviva Contact, il Ministero della Salute, Gse, Trenitalia. Ancor più emblematica la vicenda delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno operato ed operano sul 1500, ai quali è stata preclusa ogni possibile ricollocazione, seguendo le precedenti commesse nei rispettivi cambi di appalto. Per non “sprecare” un ulteriore anno di ammortizzatori sociali, Almaviva Contact deve completare il processo di assunzioni in Almaviva SpA, per chi ha portato a termine con successo il percorso formativo. Circa 20, tra lavoratrici e lavoratori, che hanno effettuato un lungo percorso formativo traguardando le certificazioni idonee per operare in ambito IT attendono da mesi di veder rispettati gli impegni assunti. Inoltre, tenuto conto della situazione delicata, è utile una ulteriore sessione di incentivazione all’esodo. Il Ministero della Salute dovrà essere parte attiva dell’accordo, con impegni concreti e realizzabili per rilanciare il servizio del 1500, garantendo il servizio anche per il 2024 e predisponendo un bando di gara che renda il servizio strutturale. Il piano di formazione e ricollocazione, infine, dovrà prevedere costanti momenti di confronto e verifica, al fine di verificare lo stato di realizzazione e valutare tempestivamente la concretezza dello strumento. Il tavolo di confronto sarà riconvocato nelle prossime settimane per provare a chiudere un accordo quadro che stabilisca impegni, tempi, forme e modalità di quanto prospettato nel corso della riunione.
UILCOM NEWS N. 38/2024
📣È online il XXXVIII numero di UILCOM NEWS a cura della segreteria nazionale 3️⃣8️⃣-2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣...