Si è svolto il 30 maggio u.s. l’incontro tra Azienda e le Organizzazioni Sindacali Confederali Uilcom UIL, Slc CGIL, Fistel CISL, alla presenza delle strutture nazionali e territoriali, oltre che al Coordinamento delle RSU. All’ordine del giorno due argomenti, il rinnovo del Premio di Risultato e la Smonetizzazione della festività del 2 giugno.
PREMIO DI RISULTATO
Per quanto riguarda il PDR, si è proceduto ad un’ulteriore proroga dell’accordo 2020-2022, in continuità con quanto sottoscritto il19 luglio 2023 per il premio relativo lo scorso anno, corrisposto proprio nel mese di maggio. Riguardo l’accordo sopra citato, è stato necessario un confronto dettagliato in considerazione degli impatti che la cessione della rete potrebbe avere sugli obiettivi fissati. Rispetto al passato, infatti, per l’anno in corso verranno definiti obiettivi che terranno in considerazione una presunta data di uscita della rete da TIM. Se la data ipotizzata corrisponderà a quella effettiva, gli obiettivi verranno confermati, in caso contrario verranno ricalcolati. Il pagamento del PDR sarà effettuato direttamente da Tim nel mese di Maggio 2025 per entrambe le realtà, Servco e Netco, mentre diversa sarà la consuntivazione dei risultati, che avverrà sull’intero anno per Servco, mentre per Netco avverrà sulla base dell’ultima trimestrale antecedente la data di cessione. Mentre per Servco il premio avrà validità annuale, per quanto riguarda Netco (compreso il personale già operante in ambito FiberCop Spa) sarà riproporzionato in base agli effettivi mesi di permanenza in Tim nel 2024. Ne consegue che, per la restante parte dell’anno successiva alla cessione della rete, e quindi non più coperta dall’accordo TIM, si dovrà avviare il confronto per un nuovo PDR. La proroga sottoscritta vale per tutte le aziende del Gruppo, con la previsione di definire con specifici incontri a livello aziendale gli importi economici
SMONETIZZAZIONE festività 2 giugno
Per quanto riguarda l’accordo di smonetizzazione della festività del 2 giugno, è stata sottoscritta un’intesa che prevede, a fronte dell’obbligo alla smonetizzazione, un giorno di permesso retribuito da fruirsi a giornata intera, ed ulteriori 4 ore di permesso (riproporzionati per il personale part time). L’accordo prevede che tali permessi, come negli anni passati, vengano utilizzati nell’anno in corso.
Solo per il personale impattato dall’operazione di cessione della rete, l’utilizzo del permesso a giornata intera dovrà invece avvenire prima del “closing”, a meno che la mancata fruizione non sia da imputare all’azienda, nel qual caso anche tale giornata potrà seguire le ordinarie modalità previste dall’accordo del 09 gennaio 2019 (utilizzo entro l’anno). Nessuna particolarità invece sulle tempistiche di utilizzo delle 4 ore di permesso. L’accordo sulla Smonetizzazione del 2 giugno è stato preceduto da un lungo confronto durante il quale la UILCOM ha chiesto a più riprese all’azienda che fosse prevista la volontarietà della conversione, senza però riscontrare la convinta condivisione da parte del tavolo sindacale a supporto di quella che la scrivente organizzazione riteneva la scelta più opportuna nell’attuale contesto. L’incontro, dopo la sottoscrizione degli accordi di cui sopra, si è quindi concluso alle 23,30. Nella giornata immediatamente successiva, con un preavviso di poco più di un’ora, sono stati convocati gli incontri di alcune delle aziende del Gruppo, nello specifico Telecontact, Olivetti, Trust, Telsy, Noovle e Fibercop (questi ultimi due poi rimandati). La Uilcom, per impegni pregressi non differibili, ha formalmente chiesto alle singole aziende di definire una nuova data, dando fin da subito la disponibilità già dal lunedì successivo. Purtroppo causa lo scarso preavviso, immaginiamo nelle difficoltà di una complessa organizzazione aziendale, non ha consentito alla scrivente di poter presiedere gli incontri. E’ stato spiacevole constatare però l’indisponibilità aziendale a voler trovare una soluzione spostando eventualmente gli incontri a nuova data condivisa, o meglio, spostandone alcuni e riprogrammandoli e modificandone anche l’ordine del giorno senza condivisione alcuna, probabilmente per dirette esigenze aziendali o per logiche di opportunità, ma non di certo con la disponibilità che normali relazioni industriali dovrebbero suggerire. Riteniamo tale atteggiamento, che ha visto la inaspettata ed indiretta condivisione di fatto da parte delle altre sigle sindacali presenti al tavolo, una modalità di gestire i rapporti sindacali non corretta. Tutto questo nel momento in cui l’antitrust europeo DG Comp dà il via libera alla vendita della rete e viene avviato, in data di ieri 3 giugno, l’iter procedurale previsto dall’ art. 47 legge 428/90 per la cessione del “Ramo Netco” da Tim a FiberCop Spa. Un’ operazione che coinvolgerà 19.796 persone, su cui abbiamo più volte manifestato contrarietà e forti preoccupazioni rispetto agli impatti ed alle conseguenze che potrebbero subire le Lavoratrici ed i Lavoratori sia in termini di sostenibilità industriale delle aziende nascenti, sia relativamente a problematiche all’apparenza meno rilevanti, ma che di fatto incidono quotidianamente sul benessere e l’equilibrio delle persone. Si pensi all’ultimo degli esempi in ordine temporale, la chiusura delle sedi minori ed i trasferimenti interprovinciali di decine di persone, a cui al momento vengono assicurate soluzioni che risolvono solo temporaneamente il problema anziché essere strutturali. Rispetto alla situazione sopra esposta ed a tutte quelle situazioni che nel prossimo futuro impatteranno in maniera diretta sulle persone, chiediamo si facciano confronti tempestivi con l’obiettivo di individuare soluzioni sostenibili e condivise, riducendo al minimo gli eventuali disagi, tutto ciò nello spirito di mature e responsabili relazioni sindacali unitarie, quelle relazioni che hanno consentito di arrivare sino ad oggi senza lasciare nessuno indietro, nonostante la difficile situazione in cui versa da tempo il Gruppo TIM.