Stanno giungendo, già dal tardo pomeriggio di ieri, notizie di riunioni delle linee operative in area Customer Care Small Business di TIM e Telecontact nelle quali l’azienda sta chiedendo ai lavoratori disponibilità allo straordinario per le giornate del 1 e 3 novembre p.v., incluso il notturno. Sembra che la richiesta di giornate di disponibilità sia ancora più ampia in TCC, e coinvolga anche personale non adeguatamente, o per nulla formato, alla specifica attività. Praticamente, nel giro di poche settimane si è passati da un utilizzo massivo dell’ammortizzatore sociale, alla sospensione delle giornate di solidarietà per le strutture di Customer Care nei mesi di novembre e dicembre, alla smodata richiesta di straordinario in ambito “Business”. Tutto questo per sopperire ad enormi volumi di traffico telefonico in entrata a danno, in questo caso, dei lavoratori di Abramo, che rischiano di pagare sulla propria pelle le decisioni del committente Tim, il quale non ha voluto utilizzare la clausola sociale e la conseguente riassegnazione ad altro fornitore della commessa, misura questa che avrebbe garantito i livelli occupazionali. Decisioni prese nel giro di pochi giorni, adducendo motivazioni palesemente in contrasto tra loro: la qualità del servizio giustificava la sospensione della solidarietà, mentre difficile capire cosa giustificherebbe la gestione del servizio small e medium business da parte di operatori fino a ieri impegnati in altre attività, e quindi non formati?
Questo intendiamo quando diciamo che ormai non si capisce più quale direzione questa azienda voglia prendere! Una persistente “confusione” che fa riemergere le nostre forti preoccupazioni su quale sia il destino di questa realtà aziendale. In tutta questa drammatica situazione, assistiamo ad un silenzio assordante da parte delle Istituzioni che continuano a sfuggire alle proprie responsabilità. Noi, negli scorsi mesi abbiamo espresso molte perplessità e dubbi sul piano di Tim, sull’ assenza di chiarezza e sulla sostenibilità che ne sarebbe conseguita, evidenziando il serio rischio di intraprendere un percorso non definito, e soprattutto molto incerto. Purtroppo, l’impressione è che sia solo l’inizio di un periodo dove non mancheranno problemi. Questa azienda, dopo la vendita della Rete, deve esplicitare in maniera chiara come intende proseguire il proprio cammino. Certamente nessuno può pensare di non fornire al Sindacato quegli elementi di chiarezza sulle prospettive future, dopo tutto quello che è accaduto nei mesi scorsi, e dopo i racconti dei tanti che la separazione dell’infrastruttura di rete dai servizi avrebbe permesso il rilancio di Tim, arrivando addirittura a definire la possibilità di divenire azienda leader all’interno del complicato panorama nazionale delle TLC. Considerazioni queste che stridono fortemente con la realtà dei fatti sopra descritta. Una realtà dove si chiede ancora una volta la disponibilità alle Lavoratrici ed ai Lavoratori, questa volta almeno volontaria, a voler dare il proprio contributo nella gestione di una situazione piuttosto confusa, che di fatto lascia presagire all’orizzonte scenari ben più complessi