Home E News E ASSOCONTACT: DAL 1 FEBBRAIO PASSAGGIO AL CCNL SOTTOSCRITTO CON CISAL

ASSOCONTACT: DAL 1 FEBBRAIO PASSAGGIO AL CCNL SOTTOSCRITTO CON CISAL

31 Gennaio 2025 | News, Telecomunicazione

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: “Per committenze e Governo è giunto il momento di uscire dall’ambiguità, è finito il tempo degli alibi.”
Con l’ennesimo proclama autoincensante, in un eterno conflitto tra narcisismo ed autoreferenzialità, Assocontact a distanza di circa un anno dall’annuncio dell’uscita dal contratto delle Telecomunicazioni, comunica il passaggio delle aziende aderenti, dal 1° febbraio al nuovo CCNL sottoscritto lo scorso 6 dicembre con l’organizzazione sindacale CISAL. Dopo una serie innumerevoli comunicati stampa, convention, assemblee con lavoratori, meeting e riunioni, il sogno perverso di ogni azienda di essere parte e controparte, realizzando un contratto sartoriale per la sopravvivenza della propria azienda, si è concretizzato.
Così tanto attivismo da parte di una associazione datoriale, nel presentare un CCNL, non si era mai visto. Aziende che si sostituiscono al Sindacato, facendo assemblee, webinar, vademecum, lettere aperte, in cui si illustrano le opportunità di un contratto “migliorativo”, “innovativo” e “trasformativo”.
Viene da chiedersi, ma migliorativo per chi? Innovativo per chi? Trasformativo per chi?
Le risposte sono evidenti, sia nella genesi di questo CCNL, sia nei comportamenti assunti dalle aziende che rappresenta Assocontact in tutta questa fase.
Migliorativo per le aziende che potranno partecipare alle gare di appalto con un costo del lavoro inferiore, drogando ancora di più un settore devastato dall’assenza di regole.
Innovativo per quelle committenti che permetteranno l’applicazione di questo nuovo contratto, sottoscritto da parti datoriali e sindacali non rappresentative, e che potranno risparmiare sul costo degli appalti, aumentando ancor di più i propri margini sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nel comparto Crm/Bpo.
Trasformativo per un intero settore, perché trasformerà il settore dedicato alla assistenza clienti in una giungla deregolamentata e incentrata sul massimo ribasso, riportando le lancette indietro di dieci anni, e cancellando in un sol colpo le conquiste sindacali sui diritti e sul salario dei lavoratori del comparto Crm/Bpo.
Se questo contratto fosse realmente migliorativo, innovativo, trasformativo, come la narrazione padronale dichiara, non ci sarebbe bisogno di “minacciare” i propri dipendenti sulla adesione allo sciopero, “boicottare” le assemblee indette dal sindacato confederale, per impedire di informare i lavoratori sulle incongruenze tra quanto narrato nelle comunicazioni aziendali e quanto realmente previsto nel CCNL sottoscritto da quelle aziende. Ancor di più, se questo contratto dei sogni fosse “migliorativo” non ci sarebbe la necessità di impedire ai rappresentanti sindacali l’accesso alle proprie aziende.
È finito il tempo degli alibi, delle ambiguità e dei rinvii. Cosa farà ora Wind3, considerato quanto previsto dall’art.53 del CCNL? Come si comporterà Enel, terrà fede ai valori ed i pilastri dell’etica aziendale anche nel mondo degli appalti? E Poste Italiane, terrà in considerazione il proprio regolamento etico “gare e contratti”? E Findomestic? Agos? Unipol? Compass? ALD Motive? Iren? Monte dei Paschi? Intesa San Paolo? E tutte le varie committenze, anche pubbliche, che registrano tra i loro fornitori le aziende che dal 1° febbraio applicheranno questo contratto?
Il Governo manterrà fede agli impegni assunti relativamente al contrato di riferimento per le attività legate al settore Crm/Bpo, considerato il peso della rappresentanza di Asstel, Slc, Fistel, Uilcom?
Questi interrogativi saranno posti con forza dalle lavoratrici ed i lavoratori, coinvolti in questa vertenza, che il giorno 3 febbraio saranno in sciopero in tutta Italia, partecipando ai presidi indetti in diverse città di Italia, presso Ministero, committenze, istituzioni locali. Una iniziativa di protesta che rappresenta, non il punto di arrivo, ma il punto di partenza di una mobilitazione molto più ampia, che chiamerà a responsabilità tutti gli attori coinvolti, anche sotto i profili giuridici e legali.

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