Nella giornata del 04 Aprile si è svolto l’incontro da remoto tra le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le Rsu ed i rappresentanti dell’azienda BT Italia per un confronto sull’andamento aziendale ed il piano industriale.
L’azienda, rappresentata dai massimi vertici in Italia, ha rappresentato lo stato economico e finanziario del settore delle TLC esaminando in maniera dettagliata tutti i fattori, esogeni ed endogeni, che in questi ultimi anni hanno rallentato il processo di ristrutturazione che si era intrapreso e che stava per traguardare il pareggio di bilancio. La crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria Covid19, l’aumento dei costi dei semiconduttori, la guerra con conseguente aumento del costo dell’energia, hanno inciso pesantemente su tutto il settore delle TLC, compresa British Telecom. La multinazionale inglese per rispondere a questi fattori ha avviato un percorso di trasformazione che ha portato la fusione fra diverse aree di business per traghettare l’azienda, entro il 2026, al raggiungimento di un equilibrio finanziario. Bt punta ad un nuovo modello organizzativo più semplice e snello dismettendo attività non più attuali (rete legacy) e puntando su altre di maggiore prospettiva (modernizzazione IT, cibersecurity, mercato cloud). La riorganizzazione attuata a livello global avrà impatti consistenti anche in Italia, e pertanto l’azienda ha dichiarato che metterà in campo ogni azione, senza esclusione alcuna, finalizzata a raggiungere gli obiettivi di equilibrio finanziario fissati.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno espresso grande preoccupazione innanzi l’ennesima azienda del settore che, a fronte della contrazione dei ricavi, dichiara la propria volontà di avviare iniziative volte al contenimento dei costi, con pesanti impatti sulle lavoratrici e sui lavoratori.
Ridurre i costi, tagliare personale. British Telecom è l’ennesima azienda che individua soluzioni sbagliate a problemi reali. Il settore delle telecomunicazioni sta attraversando una profonda crisi sistemica, in un comparto che vive il paradosso di vedere contrarre i ricavi nonostante un aumento esponenziale della domanda di connettività e servizi collegati. Pur ribadendo la piena disponibilità sindacale a ricercare ogni soluzione non traumatica per la gestione delle eccedenze, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ritengono necessario che la vertenza BT Italia sia ricondotta nell’alveo di una vertenza complessiva di settore al fine di ricercare risposte strutturale a tutela dell’intero perimetro occupazionale.