Il 29 Novembre CGIL e UIL hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE di tutti i settori produttivi, e anche in RAI si sciopererà per l’intero turno di lavoro.
Lo Sciopero è stato proclamato per protestare contro le inique manovre del Governo che non aiutano le lavoratrici e I lavoratori, ma favoriscono i redditi alti e l’evasione fiscale, con condoni e improbabili quanto dannosi concordati preventivi.
Nel caso specifico di RAI, la Finanziaria colpisce direttamente al cuore l’Azienda.
L’Art 113 prevede infatti un taglio del costo del lavoro del 2% nel 2026, e del 4% nel 2027 (invariato nel 2025), calcolato sul montante del costo del lavoro del 2023 (che era più alto dell’attuale).
Significa, nella sostanza, che sono a rischio non solo le normali politiche di turn-over del personale, ma anche il rinnovo del contratto (come l’Azienda ha ormai ammesso anche nell’incontro del 22 novembre u.s.) e, temiamo, gli stessi perimetri attuali.
Se a questo si aggiunge che, secondo le indiscrezioni di stampa, nella riunione dei leaders di maggioranza di ieri, sarebbe uscita la conferma del taglio del canone a 70 euro, senza alcuna certezza del ristoro delle risorse da parte della fiscalità generale, il quadro si fa altamente preoccupante.
Temiamo infatti che, mancando 2,5 miliardi di euro per il tanto promesso taglio dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33%, i 430 milioni di euro che servono a compensare il taglio di 20 euro del canone siano solo un miraggio.
Senza i 430 milioni di euro la RAI non riuscirebbe a tenersi in piedi.
Non solo la politica continua a considerare la RAI terra di conquista, piazzandovi “clientes” e commentatori di scarsa qualità ma sempre pronti all’obbedienza ma, adesso, pensiamo abbia deciso proprio di smantellare l’Azienda.
Di fronte a questo attacco al Servizio Pubblico che, per quello che possiamo ricordare, non ha paragoni nel passato, dovranno essere, come al solito, le lavoratrici e I lavoratori di RAI a difendere l’Azienda e i loro posti di lavoro.
Chiamiamo quindi tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori allo
SCIOPERO GENERALE del 29 novembre, intero turno.
Se la Finanziaria non viene cambiata, infatti, rischia tutta la RAI, e non solo una parte.
In questo quadro, è dovere di tutti e tutte, difendere il Servizio Pubblico e i posti di lavoro.
TSD – Sollecito richiesta incontro urgente Tavolo Governativo
Egregi Onorevoli, Le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil sono a sollecitarvi...