Lo scorso 23 maggio, al termine di un rapido ma complicato confronto, è stato sottoscritto un accordo con Ericsson Italia che prevede la possibilità di adesione ad un sistema di incentivazione all’esodo su base volontaria. Nel corso di quell’incontro, in più occasioni, la delegazione sindacale ha invitato l’azienda ad evitare, nel periodo di vigenza dell’accordo, inutili e fastidiose forzature.
Nonostante tutte le rassicurazioni del caso, le organizzazioni e le rappresentanze sindacali continuano a ricevere segnalazioni di comportamenti in completa violazione del rispetto, dell’integrità e dell’inclusione che andrebbero garantiti a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
Da vari reparti, interessati alla procedura di incentivazione all’esodo, giungono denunce di pressioni verso specifici gruppi di lavoratori con sgradevoli forzature a valutare uscita dall’azienda.
Quanto poi accade nel reparto MELA NMSD CU SEME S&R Operations Italy, è ancor più grave. Lavoratrici e lavoratori che oltre alla quotidiana e costante pressione ricevuta, sono lasciati senza attività da svolgere, confinati in un reparto “inattivo”.
Questi atti sono oltremodo lesivi dei diritti individuali, compromettendo al contempo l’ambiente di lavoro all’intero dell’azienda.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil condannano fermamente simili comportamenti, ritenendoli inaccettabili e quantomai lesivi della dignità umana ed invitano l’azienda a farsi garante della cessazione di ogni atteggiamento in tal senso da parte dei manager aziendali.