In data 1 luglio 2024, come noto, dalla separazione con Tim è nata l’azienda Fibercop. Un’operazione unica nel suo genere, e per noi assolutamente sbagliata. Malgrado questa scelta voluta da più soggetti, Governo incluso, in queste poche settimane, responsabilmente, come Uilcom, ci siamo attivati per avviare costruttivi rapporti con la Governance della nuova azienda, per tessere percorsi di relazioni industriali, avendo ben chiaro quale sarà il ruolo di questo nuovo soggetto industriale non solo per il settore, ma per l’intero Paese, anteponendo alla nostra contrarietà al progetto di separazione, la volontà di definire un rapporto di reciproco rispetto, ognuno per il proprio ruolo, così da poter rappresentare al meglio gli interessi delle migliaia di persone “transitate” in questa realtà. Siamo stati coinvolti, sin da subito, nella volontà di Fibercop di definire, entro la pausa estiva, un accordo di isopensione che consentisse, come avvenuto negli anni passati nell’azienda Tim, di accompagnare su base volontaria, le persone all’uscita dalla stessa azienda, superando di fatto quei blocchi imposti in precedenza dall’ex monopolista. Come Uilcom avevamo dato la nostra disponibilità alla definizione complessiva del percorso, partendo proprio dall’eventuale accordo sopra richiamato, ma tenendo ben ferma la necessità di avviare, in tempi ragionevoli, un confronto più ampio, a partire dalla necessità di definire il Piano Industriale aziendale, e le relative garanzie sul futuro. A pochi giorni da questo primo incontro, abbiamo visto dilatarsi i tempi rispetto a quanto già “condiviso”, oltre ad una fuga di notizie che, messe in giro ad arte, non hanno certamente agevolato quanto, in maniera trasparente, era stato oggetto di discussione tra tutti i soggetti coinvolti. In queste ore poi, abbiamo avuto modo di leggere comunicati dove si richiamava la “golden power”, dove si palesavano forti perplessità, dove si parlava di presunte garanzie date dal Governo. Riteniamo bene ricordare che, come la Uilcom ha sempre rappresentato, i pochi incontri avvenuti con l’attuale Governo, al netto delle dichiarazioni fatte dal Dott. Caputi e dal Ministro Urso, non hanno avuto alcun seguito concreto, nessun reale impegno relativo a questa delicata operazione. Oggi quindi l’evidenziare dubbi e perplessità da parte di alcuni, gli stessi che, nel momento di dover lottare per ottenere le garanzie di tenuta, per Fibercop così come per la Società che sarebbe rimasta post cessione della rete, si trincerarono in “apprezzamenti” nei confronti dell’attuale Governo, ci lascia sgomenti. Oggi come ieri la Uilcom, legittimamente e coerentemente, rivendica un quadro complessivo che preveda un percorso condiviso necessario a garantire una prospettiva industriale sostenibile per le due aziende nate dalla cessione della rete infrastrutturale di TIM. La Uilcom è pronta a ragionare su tutti i temi che possano dare agio e sostegno alle persone, come appunto l’eventuale accordo sull’isopensione, una immediata risposta alle aspettative dei tanti in attesa da tempo della possibilità, in precedenza loro negata, di uscire dall’azienda. Al contempo grande attenzione viene rivolta alle garanzie sul futuro occupazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che rimarranno invece in azienda. Per questo invitiamo Fibercop a calendarizzare l’incontro, ad individuare una data che consenta di incanalare, nella giusta direzione, i termini del confronto. Sarebbe un segnale importante, nell’attesa che si definiscano altri temi paralleli, come l’esplicitazione del Piano Industriale su cui massima è l’attenzione del Sindacato
TSD – Comunicato unitario incontro 16 dicembre 2024
Si è svolto nella giornata del 16 dicembre 2024 l’incontro tra le Segreterie Nazionali e...