In data 24 ottobre 2023 si è tenuto il secondo incontro di procedura art. 47 della legge 428/90 relativo all’operazione societaria con la quale Olivetti trasferirà la struttura denominata Retail Solution al Gruppo Buffetti Spa a seguito del primo incontro tenutosi il 18 ottobre 2023. Nei due incontri le aziende hanno rispettivamente illustrato le motivazioni che hanno portato l’azienda Olivetti a cedere al Gruppo Buffetti la loro struttura denominata Retail Solution. Per Olivetti la struttura oggetto di cessione non rientrava nel Business relativo al piano industriale del Gruppo Tim, per il Gruppo Buffetti il business di cui si occupa questa struttura è stato ritenuto interessante al fine di poter fornire un offerta completa al parco clienti da loro seguito, per cui l’acquisizione della struttura retail solution di Olivetti darà il via da parte del Gruppo acquirente di un piano di investimenti per mettere in pratica gli intendimenti che hanno portato alla definizione di acquisto. Il verbale di riunione scaturito dall’incontro, indica come ipotetica data della cessione il 1 dicembre 2023 con il rispetto di tutto quanto previsto dal codice civile 2112 e le parti si sono incontrate senza raggiungere alcun accordo in merito alla cessione di ramo d’azienda. Basterebbe questo per definire il quadro dentro il quale ci si è mossi in questa operazione societaria del Gruppo Tim che, non è la prima in ordine di tempo visto che alla fine dell’estate è stata venduta Tim Servizi Digitali, azienda quest’ ultima nata all’interno del gruppo con la precedente amministrazione, con l’obbiettivo di iniziare a regolarizzare il mondo degli appalti di rete, purtroppo quel disegno è finito nel cestino insieme ad altri progetti del Gruppo Tim che ne avrebbero permesso il rilancio aprendosi al mercato ma mantenendone il controllo. Il contrario di quanto sta accadendo oggi, dove dopo Tsd è toccata ad Olivetti che si disfa per il momento di questa struttura non redditizia a loro modo di vedere, nell’attesa che si arrivi al d-day della rete che sancirà la definitiva fine di Tim e del Gruppo per come li abbiamo conosciuti sino ad oggi, con tutte le ricadute che le organizzazioni sindacali confederali stanno dichiarando ovunque dalla fine del 2021. Per quanto riguarda Olivetti lo abbiamo dichiarato negli incontri di procedura e lo scriviamo, eravamo, siamo e saremo contrari sino alla fine a questo piano industriale distruttore che porterà danni alle persone del gruppo ed al paese, nel caso specifico di Olivetti Retail-Solution stiamo parlando di una attività svolta da circa 40 lavoratori che, per volontà della capogruppo Tim non hanno avuto la possibilità di essere ricollocati all’interno del Gruppo. Anziché cedere le sole attività, mantenendo il personale all’interno del perimetro del gruppo, oppure distaccandolo temporaneamente in Buffetti, sino al trasferimento del Know-how, percorso ampiamente fattibile considerando la tipologia di lavoro che veniva ceduta, trincerandosi dietro le motivazioni legate all’acquirente che, voleva obbligatoriamente i lavoratori coinvolti oltre che alle attività cedute. Questa volontà lascia presagire che qualsiasi attività venga definita “non centrale” possa essere ceduta senza troppe esitazioni. Questo potrebbe domani valere per la parte business di Olivetti, come per qualsiasi altra funzione aziendale all’interno del Gruppo. Così Tim che in questi ultimi due anni, causa il suo piano distruttore ha spostato centinaia di lavoratori al suo interno in previsione del d-day, cercando di abbassare il problema il più possibile nella ipotetica società dei servizi, spostandoli nella ipotetica società della rete, non si è resa disponibile a ricollocare poco più di 30 lavoratori (sappiamo che alcuni dei 40 sono in possesso di una lettera che se esercitata permetterà loro di rimanere in Olivetti), per cui parliamo di un numero veramente piccolo a fronte di quanto sta accadendo, ma evidentemente oggi in Tim gli obbiettivi e le scelte non vanno certo anche nella direzione delle lavoratrici e dei lavoratori. Per quanto riguarda i lavoratori impattati alla manovra, abbiamo già comunicato agli stessi la disponibilità delle organizzazioni per le loro esigenze di tutela individuale, allo stesso tempo abbiamo detto alle relazioni industriali del Gruppo Buffetti di essere disponibili sin d’ora per sederci ad un tavolo e discutere delle condizioni dei lavoratori impattati dalla cessione in termini contrattuali di primo e secondo livello e di tutto quello che la discussione farà emergere. Stiamo assistendo alla distruzione scientifica del Gruppo Tim, operazioni del genere non sono state fatte nei confronti dell’ ex monopolista in nessuna parte d’ Europa, si confermano le analisi sindacali che vedono una mera operazione finanziaria a vantaggio di pochi e dai destini incerti sotto il profilo industriale ed occupazionale, nonché la perdita di un occasione di rilancio per il paese intero attraverso l’infrastrutturazione della sua rete sotto il controllo dell’ex monopolista con la supervisione dello stato, al pari dei migliori esempi oltre confine. Siamo nella giungla e per qualcuno nella giungla bisogna rimanere, anziché come chiedono i sindacati da sempre, cercare di mettere delle regole alla giungla per permettere a tutti quanti non solo di competere ma anche di avere prospettiva nel tempo e non solo sopravvivere oggi per domani in tutti i modi e maniera, appunto come in una giungla. Contrasteremo sino alla fine questo piano distruttore e lo diremo alle lavoratrici ed ai lavoratori sino a che tutti quanti non saranno consapevoli di quanto di drammatico sta già accadendo
UILCOM NEWS N. 38/2024
📣È online il XXXVIII numero di UILCOM NEWS a cura della segreteria nazionale 3️⃣8️⃣-2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣...