Home E News E TSD – Incontro tra sindacati, Fibercop e il Ministero per discutere della crisi di Tsd

TSD – Incontro tra sindacati, Fibercop e il Ministero per discutere della crisi di Tsd

28 Marzo 2025 | News, Telecomunicazione

In data 27 marzo si è svolto l’incontro al Mimit tra le Segreterie Confederali Nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL, Fibercop ed il funzionario del Ministero per fare il punto della situazione in merito alla sempre più complicata vicenda Tsd.
Il Ministero ha rappresentato alle OO.SS. la situazione aggiornata dopo le interlocuzioni avute nei giorni scorsi con Fibercop e con l’esperto nominato dal tribunale per la gestione di Tsd, evidenziando il 31 marzo come prossimo appuntamento in ordine di tempo e di importanza nel quale il giudice del tribunale di Roma ascolterà l’esperto ed in base a quanto verrà rappresentato e richiesto dallo stesso, il giudice deciderà in merito alla modalità di prosieguo dell’istanza richiesta da Tsd, che potrà assumere diverse opzioni che saranno note a valle dell’udienza, dove la eventualità che i crediti esigibili a partire dagli stipendi arretrati, rimangano bloccati, è lo scenario più probabile.
Per quanto riguarda Fibercop, l’azienda ha rappresentato una situazione dove sono in essere i pagamenti in merito al canone delle attività di Assurance, mentre i lavori di Delivery e di Infrastruttura vengono pagati solo se realizzati ed al momento i cantieri sono fermi. Fibercop ha dichiarato inoltre che ad oggi non è mai stata contattata dall’esperto per esprimere il punto di vista del committente, comunque parteciperà all’udienza del 31 marzo presso il tribunale di Roma quale parte coinvolta nella vicenda, la stessa cosa potranno fare i lavoratori che abbiano depositato un decreto ingiuntivo di pagamento o altro atto giudiziale nei confronti di Tsd. Le Segreterie Nazionali hanno rappresentato una serie di valutazioni nell’apprendere favorevolmente che la richiesta di Cigs è stata ufficialmente approvata con retroattività al 25 febbraio, hanno fatto fatto presente come anche dall’ultimo incontro stiano uscendo lavoratori dai vari territori, riducendo in maniera pesante la forza lavoro nei cantieri sparsi su tutto il Paese che indeboliscono la tenuta stessa di Tsd. Il tutto avviene nella maggior parte dei casi con un passaggio ricattatorio da parte delle imprese acquirenti, che assumono lavoratori già esperti a basso costo e con contratti precari. Nei confronti dei committenti le scriventi hanno dichiarato come non possono e non potranno chiamarsi fuori da una vicenda che sta lasciando senza stipendio centinaia di lavoratori da mesi, paradossalmente, all’interno di un settore che, per effetto dei fondi del Pnrr stanziati anche per infrastrutturare il Paese con la fibra, oggi e per almeno i prossimi due anni vede una importante richiesta di lavoro e quindi di mano d’opera.
Per le Segreterie Nazionali Confederali risulta incomprensibile come possa esistere una realtà dai toni sempre più drammatici come Tsd se questo non si collega obbligatoriamente ad una serie di atti pregressi dove ha regnato
l’opacità a 360 gradi basati su logiche sicuramente molto lontane da quelle industriali, inserite poi in un settore dove si riscontrano precise scelte fatte dai committenti per risparmiare sui costi, nella totale assenza di una
strategie da parte della politica nazionale a partire dagli ultimi vent’anni, che hanno determinato un abbassamento dei prezzi con le relative pressioni in aumento sugli anelli più deboli della catena, ovvero i lavoratori, a partire dalla vendita del ramo in affitto di Sittel, dal Gruppo Tim al Gruppo Nextaly, e da quest’ultima a Telnet con il conseguente tracollo finale di Tsd.
Nell’attendere l’esito dell’udienza al tribunale di Roma del 31 marzo, le parti si sono aggiornate per un prossimo incontro in plenaria, che si svolgerà entro la prima decade di Aprile con tutte le parti interessate, dove si valuteranno gli sviluppi della vertenza, di certo è stato richiamato alle proprie responsabilità il committente principale Fibercop che si è fatto promotore di una reale azione sul campo che permetterà ai lavoratori di poter svolgere il proprio lavoro presso Tsd o presso altre aziende di tutti i territori interessati, alle medesime condizioni contrattuali e non come merce umana in sconto.
Non siamo e non saremo disponibili ad alcun ragionamento che non metta al centro i lavoratori, i loro diritti ed il loro salario che vive delle dinamiche al ribasso di un Paese che non sa o non vuole ripartire da un ragionamento
generale a partire all’equità sotto l’aspetto salariale.

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