Ogni favola inizia con “c’era una volta” e termina con “e vissero felici e contenti”, ma esiste sempre l’eccezione che conferma la regola!!! Vodafone rappresenta una favola tramutata in romanzo criminale!!! Chissà se il principe svizzero si è accorto che la principessa inglese in realtà è una Idra a 5 teste con una chiara sindrome “tafazziana” ed evidenti disturbi della personalità. Tant’è che le 5 teste dell’Idra riescono ad esprimere 7 posizioni diverse, quasi sempre in contrasto tra loro. Appare sempre più chiaro, oramai, che gli “inglesismi” sulle comunicazioni aziendali sono una evidente versione anglosassone delle “teorie” del Conte Mascetti. Comunicazioni incomprensibili, volutamente poco chiare, che provano a nascondere dietro pseudo riorganizzazioni aziendali la nascita di nuovi team e funzioni. Piuttosto che una riorganizzazione sembra ennesimo cambio di etichette alle attività ed un rimescolamento di gruppi per la serie “la donna vince i re perdono”. Dalla ufficializzazione della cessione del ramo VST, ogni comunicazione aziendale, negli ultimi mesi, non ha fatto altro che generare confusione, e quella successiva, dal chiaro intento giustificativo, è stata ancor peggio. E nella confusione generata dalle comunicazioni delle tante teste che governano Vodafone, qualcuno probabilmente pensa di camuffare la propria strategia di “cedere” i costi, tenersi le attività a valore nella nuova “scatola” di proprietà global, in tutto questo sfogliando il complesso dei lavoratori come una margherita: “tu si, tu no”!!! Ma la procedura di cessione di ramo di azienda non si era conclusa? Il perimetro del ramo ceduto non era stato definito sia in termini di attività che di lavoratori? Chissà che oltre ad una valanga di contenziosi in materia di diritto del lavoro, Vodafone non si renderà protagonista di approfondimenti su altri rami del diritto!!! Dopo trimestri e trimesti di perdite di valore e fatturato, lo stesso management, che ha portato Vodafone ad esser una nobile decaduta nel panorama delle telco italiane, continua a realizzare riorganizzazioni e progetti “industriali” su VST… speriamo che la fine non sia la stessa!!! Un progetto, sinteticamente, così declinato “si vende l’azienda e con essa gli asset di rete mobile con la promessa di una “sinergia” che genererà economie di scala nell’integrazione fisso-mobile” Peccato che, in concomitanza di queste dichiarazioni, gli asset di sviluppo, a qualsiasi livello della rete mobile, vengono sfilati tramite una cessione di ramo d’azienda poco chiara e ricolma di iniziative al di fuori della procedura mai viste. È, quindi, normale che alcune domande sorgano spontanee e vengano poste ai tavoli di “informativa sindacale” nell’ambito della procedura prevista dalla legge. Domande a cui non sono arrivate risposte chiare e che hanno confermato il giudizio totalmente negativo sull’operazione da parte del sindacato. Proviamo a riproporre, tra le tante fatte, una semplicissima domanda, lanciandola nell’etere, nella speranza possa arrivare a qualcuno in grado di dare le opportune risposte, magari la futura nuova proprietà!!! Come è possibile che attività non finite nella cessione di ramo d’azienda Vodafone-VST, come la progettazione, l’implementazione e l’ottimizzazione della rete, (attività interessate dall’operazione societaria con Swisscom) vengano dichiarate all’interno della riorganizzazione delle attività di gruppo?
Nei briefing aziendali, inoltre, viene palesata la possibilità di accesso alla isopensione per i lavoratori di VST. Non ci risultano accordi sottoscritti in materia e non per mancanza di volontà sindacale. Anche questa… una promessa da marinaio??? Non commentabile, infine, la lettera ricevuta dalle lavoratrici e dai lavoratori in relazione alla comunicazione di passaggio a seguito della cessione di ramo, operativa dal 1° Luglio 2024. Ma due battute non ci si può esimerle dal farle. Oltre la richiesta inutile di firma per ricevuta (che non ha alcun valore di impegno), la “buffa” proposta di contropartite in caso di non impugnazione, è l’ammissione palese che… ANCORA UNA VOLTA AVEVAMO RAGIONE NOI! Le scriventi Organizzazioni Sindacali ribadiscono la netta posizione di contrarietà ad una cessione di ramo fatta senza “ratio”, con reparti spezzati, passaggi individuali di contratto fatti in aggiunta alla cessione, ovvero pressioni per aderire a posizioni lavorative nella nuova VST, sotto lo “spauracchio” della perdita del ruolo o del benefit. VST dovrebbe essere un ramo d’azienda funzionalmente autonomo ma, queste azioni, mettono in serio dubbio quanto non lo sia. Il processo di graduale di spostamento di attività dall’asset, ceduto nell’ambito dell’operazione societaria di Swisscom ed inserite nella nuova VST, genera forti preoccupazioni sul futuro occupazionale dei lavoratori impattati, a causa di scelte scellerate di un management che riveste ruoli a scavalco tra società diverse, con futuri diversi e proprietà diverse. E siccome al peggio non c’è mai fine: denunciamo le becere pressioni da parte di “scomposti” manager a firmare le lettere in cui viene comunicato al lavoratore il proprio passaggio in VST, o di forzature “spintanee” alla partecipazione ai job posting per il passaggio in VST. L’assenza di queste “firme” comporterebbe, secondo questi “geni del male”, l’impossibilità a lavorare dal 1° luglio. Le lavoratrici ed i lavoratori di Vodafone non hanno nessun obbligo ad aderire ad alcun passaggio in VST tramite Job Posting, né a firmare “altro”. Le “minacce” oltre ad esser farlocche, qualificano chi le fa! VODAFONE cessi immediatamente ogni comportamento “forzoso”, ed anche velatamente minaccioso e ricattatorio, e ripristini un clima di serenità in azienda. Le organizzazioni sindacali denunceranno presso le sedi opportune ulteriori comportamenti minatori che saranno denunciati dalle lavoratrici e dai lavoratori.