Nella mattinata del 20 aprile 2023 si è svolto l’esame congiunto tra le Segreterie Nazionali e Territoriali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL unitamente al Coordinamento delle RSU, e l’azienda WindTre S.p.A. in merito alla procedura di trasferimento ramo d’azienda (NetCo), ex art. 47 Legge 428/1990, aperta in data 12 aprile 2023. Al tavolo era presente, in qualità di partner finanziario che gestirà il 60% della proprietà della NetCo, anche un rappresentante del fondo svedese EQT il quale ha esplicitato l’approccio di investimento del fondo stesso che, ad oggi, conta 184 società nel suo portfolio. EQT, presente in Italia in aziende quali Facile.it, Antas, Idealista, Casa.it e Lima Corporate, è un fondo leader negli investimenti alternativi con un particolare focus sul mondo delle infrastrutture i cui investimenti, di media, hanno una durata di 5/7 anni al termine dei quali, ottenuti i consolidamenti aziendali programmati, vende ad investitori di più lungo periodo. E’ stato, quindi, comunicato che già nei prossimi giorni verrà costituita la BU Technology and Wholesale nella quale confluiranno tutte le lavoratrici e i lavoratori che rientrano nel perimetro della NetCo la quale avrà, oltre ad una sua funzione Technology, anche le funzioni Finance, HR, Legal, Audit, Business Development e Service Management. E’ stato, inoltre, confermato che convergeranno nella stessa anche tutte le infrastrutture di rete, i contratti con terzi, i servizi di connettività wholesale e il personale Network con le relative funzioni di supporto. Sono stati inoltre avvalorati in circa 6 mesi (ottobre/novembre) i tempi previsti per il closing, In capo a WindTre, che diventerà un’azienda di multiservizi (mobile, fisso, luce & gas, assicurazioni, security, IOT, ecc) resteranno le licenze e circa 4000 dipendenti, di cui anche una parte dell’attuale personale Technology, identificato in pressoché 400 risorse, che svolgerà attività di IT Development, IT Operations e Infra & Security. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, ancora una volta, ribadito la nostra totale contrarietà allo scorporo, che rappresenta una mera operazione finanziaria di corto respiro, un efficientamento economico senza alcuna prospettiva industriale e che, temiamo, genererà ricadute occupazionali nel futuro.
La vera forza di WindTre in questi anni è stata proprio il suo essere un’azienda unica ed integrata, che ci ha consentito anche di gestire, attraverso percorsi di riconversione del personale e di insourcing delle attività, migliaia di esuberi in maniera non traumatica. Un domani, con due aziende separate, tutto questo non sarà più possibile. La forte accelerazione, che l’Azienda vorrebbe ora imporre al percorso di separazione, si sta in questo momento concretizzando anche attraverso atteggiamenti di pressione verso i singoli lavoratori, oltre che in improvvisi spostamenti di personale tra i diversi ambiti organizzativi. In piena procedura tali atteggiamenti sono del tutto inammissibili e chiediamo che cessino immediatamente. Invitiamo inoltre le lavoratrici ed i lavoratori a non sottoscrivere alcuna proposta dovesse essere loro presentata, anche sotto forma di “Raccolta dei Consensi”, nei prossimi giorni, inerente l’operazione di separazione. Pertanto, per i motivi sopra richiamati, abbiamo chiesto, unitariamente, il ritiro dell’operazione, e ribadito la nostra ferma volontà di mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione prima della chiusura della procedura. Al termine dell’incontro abbiamo, quindi, concordato con il Coordinamento delle RSU la proclamazione di una giornata di sciopero, intero turno, per il 4 maggio 2023 e lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 maggio 2023 compresi, fatti salvi i giorni di franchigia previsti a ridosso delle giornate di elezioni amministrative. Inoltre scriveremo, nei prossimi giorni, al Governo e ai Ministeri competenti per chiedere un incontro specifico, per ribadire la nostra contrarietà a questa operazione di scorporo! Ma la vertenza di WindTre, così come le altre aperte in queste settimane dalle aziende del settore, non si risolve da sola ed è per questo che, come Segreterie Nazionali, abbiamo dato il via alla mobilitazione del settore delle Telecomunicazioni, perché si apra un vero tavolo di confronto con le istituzioni in grado di dare risposte complessive all’intero comparto.