Si è svolto oggi, contestualmente allo sciopero di 8 ore dei siti produttivi di Roma e di Napoli, il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori addetti al Call Center del GSE presso la sede di GSE in via Maresciallo Pilsudski.
Purtroppo si deve registrare la totale chiusura dell’Ente pubblico appaltatore, non solo perché ha prima rifiutato di ricevere la delegazione delle scriventi OO.SS. e delle RSU presenti al presidio, ma anche perché a fronte di un presidio pacifico e tranquillo era molto forte la presenza delle Forze dell’Ordine, quasi a “proteggere” e “difendere” chi ha causato tale situazione con una gara fatta al massimo ribasso. La delegazione è stata ricevuta alle 12.30 dopo una lunga ed estenuante trattativa con le FdO e la dirigenza del GSE, durata circa tre ore e mezza.
All’incontro erano presenti la SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL Nazionali, la FIOM CGIL Rieti Roma Est e la RSU del sito di Roma, ricevuti per GSE dall’amministratore delegato dott. Ripa di Meana e dal dott. Colacicchi responsabile risorse umane. Da subito l’Ente ha dichiarato di non ritenersi interlocutore della trattativa, dimostrando così un atteggiamento cinico e padronale, nonostante dalle parti sociali sia stato fatto presente come il prezzo da pagare per un appalto fatto al massimo ribasso non possa ricadere solo ed esclusivamente sulle spalle delle lavoratrici e dai lavoratori. Ognuno degli attori presenti, dall’Ente appaltatore (committente) alla società aggiudicataria della gara d’appalto fino alle Organizzazioni Sindacali, deve infatti fare la propria parte in maniera responsabile e propositiva! E’ INACCETTABILE che un Ente pubblico (cosa ancor più grave), si ponga solo ed esclusivamente il problema dei conti, condannando, nella migliore delle ipotesi, oltre 100 lavoratrici e lavoratori ad un peggioramento delle loro condizioni lavorative e salariai, in città come Roma e Napoli già profondamente segnate da crisi occupazionali.
E’ stato più volte chiesto uno stanziamento maggiore per una gara così importante, è stato più volte chiesto l’intervento degli enti pubblici per tutelare e garantire un settore già duramente colpito dalla crisi occupazionale come quello dei Contact Center, abbiamo più volte chiesto la tutela dei diritti e dei trattamenti economici delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tale vicenda è paradossale e gravissima, perché l’attore principale è pubblico e perché si parla, e non si finirà mai di ribadirlo, di un settore come quello delle energie rinnovabili, di cui si occupano le operatrici e gli operatori del CC del GSE, che dovrebbe essere centrale e punto di forza del PNRR.
NON CI FERMEREMO, LA NOSTRA LOTTA CONTINUA: E’ INACCETTABILE E PARADOSSALE QUANTO STA SUCCEDENDO ALLE 107 LAVORATRICI DEL CONTACT CENTER DEL GSE!
ABBIAMO GiA’ CHIESTO ED ESIGIAMO URGENTEMENTE L’APERTURA DI UN TAVOLO DI CONFRONTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, LO STATO NON PUO’ E NON DEVE VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE.