COMUNICATO STAMPA
Assocontact/Cisal ed il nuovo contratto per i lavoratori dei contact center
Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: “Impediremo di rispedire il settore CRM/BPO in una giungla senza regole”
La sottoscrizione del CCNL tra Assocontact e Cisal segna un pesante passo indietro nelle conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del settore CRM/BPO in anni di lotte. In un solo colpo si cancellano diritti e stabilità contrattuale traguardati in anni di trattative e confronti, eludendo al contempo anche leggi dello Stato che hanno rappresentato un porto sicuro per migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Nel pieno dei lavori per il rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, nel vivo delle questioni più sentite dalle lavoratrici ed i lavoratori e del confronto su tutto ciò che è collegato alla parte economica, Assocontact dopo aver tergiversato per 9 mesi osservando a distanza la trattativa, taglia corto ed esce allo scoperto sottoscrivendo un contratto in dumping. Un CCNL sottoscritto con una organizzazione sindacale non rappresentativa del settore, che riconosce aumenti salariali irrisori per i prossimi 3 anni, dimenticandosi che le lavoratrici ed i lavoratori hanno un contratto scaduto da 2 anni, dopo un periodo in cui l’inflazione ha galoppato con percentuali a doppia cifra.
Meno di 8 euro di aumento in riferimento ad un equivalente del terzo livello delle telecomunicazioni da subito, e “ben” ulteriori 42 euro dopo 18 mesi, per un totale di circa 50 euro di aumento salariale per 5 anni, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2027, a fronte di un indice di riferimento all’inflazione sui prezzi al consumo che è oltre 215 euro solo per il trienno 2023-2025. Se non è questo un chiaro esempio di dumping, vanno riscritti tutti i dizionari esistenti!
Rappresentano, al contempo, pezzi di salario indiretto o differito anche la malattia, i permessi, le maggiorazioni per il lavoro festivo e/o notturno, il supplementare e straordinario, e tanti altri diritti contrattuali che con il contratto sottoscritto da Assocontact vengono ridotti abbattendosi pesantemente sul salario delle persone.
Il contratto Assocontact/Cisal rapportato al contratto maggiormente applicato nel settore Crm/Bpo, sottoscritto dalle associazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative, comporterebbe a regime una riduzione di oltre il 15% sul costo orario del lavoro, smantellando completamente la “clausola sociale” che ha garantito piena continuità occupazionale a circa 30mila addetti in 6 anni di cambi di appalto.
Per impedire che circa 6mila lavoratrici e lavoratori lungo tutto lo Stivale subiscano questo duro attacco ai loro diritti ed al loro salario, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, al termine di un partecipatissimo confronto con circa 200 delegati del settore si sono determinate una serie di iniziative a sostegno delle proprie ragioni. Nei prossimi giorni saranno avviate assemblee capillari su tutti i territori nelle aziende interessate da questa annosa vertenza per informare le lavoratrici ed i lavoratori dei pesanti tagli previsti dal CCNL sottoscritto da Assocontact. Contestualmente saranno organizzati incontri con le deputazioni parlamentari, richieste di incontro alle Prefetture delle città interessate, e presidi davanti le sedi delle committenti impattate, tra cui Enel, Poste, Intesa San Paolo, Hera, A2A, Wind. Iniziative di mobilitazione che culmineranno, in questa prima fase, nello sciopero, qualora le procedure di raffreddamento dovessero concludersi con esito negativo.
Le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil chiederanno la convocazione urgente del tavolo di crisi del settore CRM/BPO ai Ministeri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro per affrontare una volta per tutte l’annoso tema dell’assenza di regole e di norme a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema degli appalti nei contact center.
Non è attraverso la contrazione di diritti e salari che si risolve il problema della mancanza di regole nel settore dell’assistenza alla clientela. Non è depauperando la professionalità, le competenze e l’esperienza delle lavoratrici e dei lavoratori che si risolve il tema delle gare al massimo ribasso.
È tempo che ognuno faccia la sua parte per salvaguardare un intero settore che rappresenta circa 40mila addetti in Italia. Il Sindacato Confederale metterà in capo ogni azione a sostegno della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore CRM/BPO.