In data 15 giugno si è svolto, presso Unindustria Roma, tra le Segreterie nazionali, territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, la rappresentanza RSU ed i rappresentanti di Ericsson, il primo incontro relativo alla procedura di riduzione del personale avviata dall’azienda in data 8 giugno.
L’azienda ha dichiarato in apertura di aver avviato la procedura di licenziamento specificatamente nell’area degli ex tecnici on field ove insistono 94 addetti operanti in una area di business non rientrante da diversi anni nella “mission” aziendale per scelte determinate dalla Corporate. L’azienda ha ribadito che nel corso degli ultimi 5 anni questo “bacino”, nonostante diversi accordi sindacali sottoscritti per la gestione delle eccedenze, non si è ridotto considerevolmente, anche a causa e per effetto di sentenze di reintegra dei Tribunali.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno condannato con fermezza l’accanimento dimostrato nei confronti di questo bacino di lavoratori, ribadendo la completa indisponibilità a ragionare sul tema della riduzione del personale, se non individuando soluzioni non traumatiche per la gestione delle eccedenze. Nello specifico le organizzazioni sindacali hanno richiesto, in continuità con quanto avvenuto negli ultimi 4 anni, di ricercare soluzioni attraverso la riqualificazione professionale sia interna che esterna, l’incentivazione all’esodo e misure di accompagnamento alla pensione.
L’azienda ha dichiarato di aver già effettuato decine di riqualificazioni e di non essere nelle condizioni di farne ulteriori. Quanto alle misure di accompagnamento alla pensione, tenuto conto della età media dei lavoratori coinvolti, non contribuirebbe a risolvere il problema numerico dichiarato.
Tenuto conto delle distanze considerevoli tra le parti, la riunione si è conclusa senza l’indicazione di una data successiva per la prosecuzione del confronto.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil auspicano che questi giorni possano essere utili all’azienda per riflettere su tutte le soluzioni non traumatiche proposte, dichiarandosi, in assenza di una chiusura della procedura entro metà luglio, pronti ad avviare ogni azione di protesta e lotta a difesa dell’occupazione e della dignità dei lavoratori coinvolti.