Lo scorso 22 dicembre si è svolto l’incontro tra i rappresentanti dell’azienda Exi-Mutares, le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e le RSU dei vari siti produttivi per discutere relativamente alla regolamentazione del “lavoro agile”, tenuto conto della imminente scadenza del regime di lavoro agile semplificato fissata al 31 dicembre 2022. Al termine di un proficuo confronto è stata sottoscritta una intesa che traguarda il lavoro agile quale modello organizzativo strutturale, oltre il regime emergenziale derivante dalla diffusione del virus Covid19.
La durata dell’accordo è di 2 anni a partire dal 1° gennaio 2023, con possibilità di proroga valutando eventuali correttivi e modifiche da applicare tenuto conto della sperimentazione biennale. Non sono previste giornate minime o massime di lavoro in presenza, bensì la formulazione ibrida prevede una flessibilità molto spinta di alternanza tra lavoro in sede e lavoro da remoto. A tutela dei lavoratori che afferiscono alle ex sedi operative (Torino, Verona, Bologna, Ancona, Cagliari, Molfetta, Palermo), in caso di necessità di rientro presso la sede amministrativa di assunzione, questo sarà gestito come trasferta e quindi con trattamenti economici previsti, ivi compreso gli spostamenti per il raggiungimento della sede.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil esprimono soddisfazione per la sottoscrizione di un accordo di lavoro ibrido che declina al meglio la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro valorizzando il contributo di professionalità apportato dai lavoratori Exi-Mutares anche nel corso dell’emergenza pandemica. Le parti si sono aggiornate ad un successivo incontro, da svolgersi entro la fine del mese di gennaio, per discutere dell’andamento aziendale, verificare l’andamento degli items che sono alla base del Premio di Risultato sottoscritto e valutare l’utilizzo di eventuali ammortizzatori sociali per gestire i cali di volumi di attività previsti.
Nel caso di utilizzo di ammortizzatori sociali, nel corso del 2023, le parti hanno condiviso, già da ora, la volontà di individuare modalità di integrazione salariale che riducano gli impatti della riduzione economica derivante