La UILCOM esprime la sua ferma contrarietà alla comunicazione inviata dall’azienda a tutte le lavoratrici ed i lavoratori, circa l’obbligatorietà all’utilizzo della telecamera del device in uso durante le riunioni Teams ed alle eventuali conseguenze che la mancata accensione comporterebbe.
Una comunicazione che solleva grandi perplessità rispetto alle previsioni di legge in proposito, come l’art.4 legge 300, il GDPR 2016/679, il D.L. 81/2008 in tema di salute e sicurezza su l lavoro, e che non trova assolutamente alcun riscontro nei pregressi accordi sindacali, seppur ormai scaduti.
Non si tratta di “netiquette”, di buone maniere digitali e di buon senso, ma di un obbligo che l’azienda vorrebbe introdurre arbitrariamente pena la possibilità di revocare lo smart working o di un richiamo formale.
Crediamo che questa comunicazione scopra effettivamente quali siano le reali priorità e sensibilità del Gruppo TIM, che così facendo dimostra di non credere realmente nello strumento dello smart working ed ancora più grave, nelle persone che quotidianamente lo utilizzano.
Eppure, le segnalazioni che questa organizzazione riceve vanno in tutt’altra direzione, che vede un ricorso esasperato alle conference call, con convocazioni improvvise e senza alcuna attenzione agli orari delle stesse convocazioni, senza alcuna attenzione al sempre richiamato diritto alla disconnessione, che è tutt’altro che uno slogan, ma una questione di rispetto per le persone.
Si arriva persino al paradosso per cui è lo stesso organizzatore della riunione a chiedere la chiusura dei flussi video per una scarsa qualità della rete (che sia anche uno dei tanti effetti collaterali della vendita della rete!).
Le priorità delle Lavoratrici e dei Lavoratori sono altre!
Siamo alla vigilia dello sciopero previsto per il 31 marzo per il mancato rinnovo del CCNL TLC, su cui il Gruppo Tim ha chiaramente evidente peso e responsabilità.
Scaduto anche l’accordo di secondo livello (quello che porta con sé trattamenti economici e normativi aziendali come, ad esempio, il buono pasto il cui valore è fermo da oltre un decennio) e per cui non è possibile attendere oltre.
Siamo in assenza di un accordo strutturale sullo smart working, che superi il concetto di proroghe, e che dia tranquillità e continuità alle persone, ed allo stesso tempo eviti che, ad ogni momento di confronto, si metta sul tavolo delle trattative il lavoro agile. Emblematico in proposito quanto avvenuto nel marzo 2024, quando con il contratto di solidarietà sottoscritto molto celermente da alcune organizzazioni sindacali, si accettò una semplice proroga, piuttosto che confrontarsi e discutere un accordo strutturale. La UILCOM ritiene quindi necessario un confronto serio e responsabile in proposito, non appena sarà definita la RSU, nell’ottica di dare maggior sostenibilità alle esigenze di vita delle persone e superando eventuali atteggiamenti lesivi della dignità e della privacy dei Lavoratrici e dei Lavoratori del GRUPPO TIM
GRUPPO TIM – Azienda punta prioritariamente al controllo, la nostra priorità invece sono il rinnovo dei Contratti ed un accordo strutturale sul Lavoro Agile!
La UILCOM esprime la sua ferma contrarietà alla comunicazione inviata dall’azienda a tutte le...