Roma, 28/07/2022 – Dopo un lungo confronto avvenuto in queste 30 ore, nel pomeriggio di oggi si è giunti alla sottoscrizione di un’intesa tra l’azienda Tim, le Segreterie Nazionali di UILCOM – UIL congiuntamente alle proprie Rsu e le altre Organizzazioni Confederali.
L’ipotesi raggiunta, considerando questo scenario complicato anche dalla situazione politica in corso, riguarda un periodo temporaneo di 18 mesi in cui l’azienda utilizzerà strumenti concordati e non traumatici per la gestione del personale.
Fermo restando la netta contrarietà al “progetto della Rete Unica” che, come sindacato, abbiamo fin dall’inizio contestato e su cui, ancora oggi, rimaniamo assolutamente convinti sia una scelta sbagliata sulla quale continueremo anche con il prossimo Governo a chiedere un vero tavolo di confronto per spiegare le nostre ragioni su questa scelta industriale non condivisibile.
L’intesa sottoscritta, che verrà illustrata nelle prossime ore alle lavoratrici e lavoratori, prevede l’applicazione del contratto di espansione per circa 27.000 addetti attuando una riduzione dell’orario di lavoro e contestualmente si apre la possibilità per circa 2.200 lavoratori di poter accedere volontariamente ai prepensionamenti traguardando un periodo massimo che va, a secondo delle categorie professionali, dai 5 ai 6 anni.
Si proseguono altresì importanti percorsi formativi di riqualificazione e l’adeguamento ed arricchimento delle competenze accompagnati da un ricambio generazionale che prevede circa 550 assunzioni tra il 2022 ed il 2023.
Riteniamo – dichiara il Segretario Generale UILCOM Salvo Ugliarolo, che quanto sottoscritto rappresenti un giusto equilibrio tra la situazione in cui si trova TIM e la tutela delle lavoratrici e lavoratori seppur in un quadro complicatissimo nel quale certamente non viene superata la grave crisi economica ed industriale del Gruppo ma si arriva ad una stabilità occupazionale per i prossimi mesi garantendo, con questo accordo, un percorso condiviso evitando fughe in avanti o peggio scelte unilaterali che avrebbero messo, in un momento così delicato, a rischio il personale di TIM – tenuto conto anche del fatto che l’attuale Governo svolgerà fino alle elezioni del prossimo 25 di settembre il mero disbrigo degli affari correnti.
Purtroppo – prosegue Ugliarolo, il contesto in cui si trova l’ex monopolista paga una certa classe manageriale che con le scelte sbagliate fatte in questo ventennio, la privatizzazione scellerata, la liberazione sfrenata del settore e l’incapacità dei vari Governi di accompagnare i cambiamenti del settore, stanno continuando a penalizzare tutte le telecomunicazioni ed in primis l’azienda più grande che, purtroppo, paga il prezzo più alto.
La classe politica di questo Paese, si deve assumere le responsabilità di governare attuando vere politiche industriali che passano dalla difesa degli asset strategici e dalle imprese che ne fanno parte – così come avviene nelle altre nazioni limitrofe.